Brano: [...]ndo la logica propria di tutte le formazioni in quel momento. La convinzione di un celere arrivo degli Alleati e quindi dell’approssimarsi della fine del conflitto, il 23 luglio indusse il Comando alla mobilitazione generale della « Piave » sicché anche gli elementi territoriali vennero inseriti nella Brigata che, in previsione dell’insurrezione, stava dandosi strutture e compiti adeguati. Non a caso il

3 settembre il comando venne affidato a Guido Boizan, un ex ufficiale degli alpini molto vicino agli ambienti cattolici e ritenuto in grado di guidare una formazione di ispirazione diversa rispetto alle contermini Brigate garibaldine. Ovviamente la cosa non era facile, perché la « Piave » era chiamata a operare in un territorio dove l’incontro con gli uomini della « Mazzini » e della « Tollot » (Brigate della Divisione Garibaldi « Nannetti ») era praticamente quotidiano e apriva problemi di influenza, di competenze e di rispetto reciproco non sempre facilmente risolvibili. Tanto è vero che il 3.8.1944 la «Piave» aveva stretto con la « Nannetti [...]